domenica 18 aprile 2010

IL LIBRO CHE HO LETTO


VENUTO AL MONDO di Margaret Mazzantini
Una mattina Gemma lascia a terra la sua vita ordinaria e sale su un areo,trascinandosi dietro un figlio di oggi,Pietro,un ragazzo di sedici anni.Destinazione Sarajevo,città-confine tra Occidente e Oriente,ferita da un passato ancora vicino.Ad attenderla all'aereoporto,Gojko,poeta bosniaco,amico fratello,amore mancato,che ai tempi festosi delle olimpiadi invernali del 1984 traghettò Gemma verso l'amore della sua vita,Diego,il fotografo di pozzanghere.
Il romanzo racconta la storia di questo amore,una storia di ragazzi farneticanti che si rincontrano oggi,giovani sprovveduti,invecchiati in un dopoguerra recente.Una storia d'amore appassionata,imperfetta come gli amori veri.Ma anche la storia di una maternità cercata,negata,risarcita.Il cammino misterioso di una nascita che fa piazza pulita della scienza,della biologia,e si addentra nella placenta preistorica di una Guerra che mentre uccide procrea.In questo grande affresco di tenebra e luce,in questo romanzo intimo e sociale,le voci di quei ragazzi si accordano e si frantumano nel continuo rimando tra il ventre di Gemma e il ventre della città dilaniata.Ma l'avventura di Gemma e Diego è anche la storia di tutti noi,perchè Margaret Mazzantini ha scritto un romanzo contemporaneo.Di pace e di guerra.
La pace è l'aridità fumosa di un Occidente flaccido di egoismi,perso nella salamoia del benessere.La guerra è quella di una donna che ingaggia contro la natura una battaglia estrema e oltraggiosa.L'assedio di Sarajevo diventa l'assedio di ogni personaggio di questa vicenda di non eroi scaraventati dal calcio della Storia in un destino che sembra in attesa di loro come un tiratore scelto.Il cammino intimo di un uomo e di una donna verso un figlio,il loro viaggio di iniziazione alla paternità e alla maternità diventa un travaglio epico,una favola dura come l'ingiustizia,luminosa come un miracolo.
Dopo NON TI MUOVERE,con una scrittura che è cifra inconfondibile di identità letteraria,Margaret Mazzantini ci regala un romanzo-mondo,opera trascinante e di forte impegno etico,spiazzante come un thriller,emblematica come una parabola.Una catarsi che dimostra come attraverso tutto il male della Storia possa erompere lo stupore sereno di un nuovo principio.Una specie di avvento che ha il volto mobile,le membra ancora lunghe e sgraziate,l'ombrosità e gli slanci di un figlio di oggi chiamato Pietro.


E' un libro che dire bello si dice poco,è un romanzo che prende fin dalla prima riga e non vorresti più smettere di leggere e quando sono arrivata all'ultima pagina mi è dispiaciuto chiuderlo tanto che prima di posarlo sono andata a rileggermi alcune pagine,alcune frasi che più mi avevano colpito.
Resterà senz'altro nel cuore questa storia così travolgente e appassionante, triste ma piena di speranza.Mi ha fatto emozionare e  piangere e mi ha preso tantissimo.E' un libro che chiunque ami leggere deve sfogliarlo e farlo suo.Lo consiglio veramente.E' scritto anche molto bene e ci sono alcune frasi che vi voglio far conoscere.

"La speranza appartiene ai figli.Noi adulti abbiamo già sperato,e quasi sempre abbiamo perso"

"Invecchiando si può di colpo diventare avari di se stessi,aridi con il mondo,perchè niente ci ha davvero ricompensati."

Bellissimo è anche il pezzo in cui descrive un figlio adolescente e in cui ho riconosciuto mio figlio.
"Vado da Pietro, apro le imposte.(....)Quest'anno ha fatto la mute,ha lasciato le sue ossa di bambino per diventare un grosso airone zoppicante che ancora non controlla bene i suoi movimenti.ha cominciato a guardare fisso per terra come un cercatore d'oro,a uscire di casa senza salutare,a mangiare in piedi davanti al frigorifero.(....)mi volto indispettita al suono del suo vocione scorbutico che mi cerca solo per pretendere,per rimproverarmi.Che fine ha fatto quella piccola voce querula che mi ha accompagnato per anni?Riuscivo a parlarci così bene,sembrava accordata alla mia.adesso mi fa pena.Quando dorme,quando il suo viso si distende,immagino che deve mancare anche a lui quel corpo gentile,divorato in pochi mesi dalla pubertà,e che ancora lo cerca nel sonno.per questo non vuole svegliarsi.

Ci sarebbero anche altre frasi e parole e descrizioni che vorrei farvi conoscere ma la miglior cosa è che lo leggete voi stessi così potrete vedere con i vostri occhi uanto questo romanzo sia avvincente ed emozionante.

1 commento:

  1. un livre qui a l'air passionnant.
    Dommage que je ne lise pas l'italien.
    A bientôt.

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